Terranova

Indice:

Furono gli inglesi, per primi, nel Settecento, ad importare in Europa dall’isola di Terranova quel robustissimo e paziente cane nero che avevano scoperto quale valente assistente e fedele compagno dei pescatori del luogo e che porta oggi il nome dell’isola d’origine.

Fu appunto il Regno Unito, patria della cinofilia e dell’allevamento, a individuare e fissare i caratteri della razza.

Il Terranova si mostrò da subito molto versatile: la sua forza e resistenza alle grandi fatiche, la dimestichezza con l’acqua e il suo istinto per il salvataggio ne fecero l’amico ideale per i navigatori del tempo.

I naviganti dell’epoca infatti erano soliti portarsi nei loro viaggi un cane di Terranova, irrinunciabile in situazioni di recupero dell’uomo a mare. Solo il cane sapeva buttarsi tempestivamente in acqua, portare una cima e trarre in salvo il naufrago in brevissimo tempo.

Il Terranova era adibito anche ad altri lavori: ad esempio durante la tempesta, quando era impossibile per le scialuppe raggiungere la riva, era il cane che portava a terra le cime per l’ormeggio.

Il suo carattere mansueto e la sua fedeltà ne fecero anche un ottimo compagno dei bambini.

Per queste sue doti peculiari divenne in breve tempo famoso in tutta Europa, soprattutto nel mondo anglosassone, come testimoniano non solo le frequenti citazioni sui giornali dell’epoca, ma anche i giochi per l’infanzia, le cartoline, le figurine, le stampe e i quadri, dove spesso compariva la figura di questo cane.

Le teorie sull’origine di questa razza sono diverse: alcuni sostengono che essa provenga dall’Europa, altri dal Nord America e altri ancora dall’isola omonima.

Tra le ipotesi che attribuiscono l’origine della razza all’Europa ricordo quella del professor Heim, che nella sua opera Il Terranova del 1925 sostiene che questo animale non avrebbe potuto svilupparsi autonomamente nell’isola, in quanto dalle ricerche fatte dal naturalista Studer, che aveva riscontrato diverse analogie fra crani di alcuni esemplari di Terranova e i crani di monossidi (in particolare quelli del Mastino del Tibet), emerse la teoria secondo la quale sarebbero stati i vichinghi nell’XI secolo a portare in Nord America i progenitori dell’attuale cane di Terranova. Prima ancora Angelo Vecchio nella sua pubblicazione del 1904 II cane aveva affermato che l’introduzione nell’isola di questa razza era da attribuire agli inglesi, primi a colonizzarla.

Più attendibile appare l’ipotesi avanzata da Girardon nella sua opera Il cane nella storia e nella civiltà del mondo, secondo la quale sarebbero stati i navigatori norvegesi, che nel Seicento avevano scoperto l’isola di Terranova, a introdurvi quei grandi cani neri che erano abituati a portare con sé durante la navigazione.

L’origine nordamericana fu validamente postulata, fra gli altri, dal professor Fred Stubbard, secondo il quale il Terranova sarebbe autoctono dell’America, discendente degli antichi cani indiani derivati a loro volta dal Mastino Tibetano e arrivati in America dall’Oriente con i progenitori degli indiani americani, attraverso le isole Aleutine e l’Alaska.

Alcuni sostengono addirittura che l’antico cane indiano sarebbe stato incrociato con il grande lupo nero (Lupus niger) americano.

In quei luoghi dove il clima rigido ha impedito per anni l’insediamento umano, e la terra, quasi perennemente coperta dal ghiaccio, era abitata solo da pionieri o da piccole comunità di boscaioli e pescatori non era possibile la vita solitaria: l’uomo doveva aiutare l’uomo a sopravvivere. Unico mezzo per spostarsi in quelle desolate regioni era il cane, che da solo poteva trasportare un peso pari a 60–70 libbre sul dorso… L’adattabilità e la forza di questo cane lo resero dunque indispensabile per molti anni, soprattutto in quelle zone dove i terreni impervi, il clima rigido e i ghiacci perenni rendevano impossibile persino l’utilizzo del cavallo.

Grazie a questa formidabile simbiosi del cane col suo ambiente, Tookei, nel 1805 nella sua opera Cabinet of Quadrupeds, afferma che esso è senz’altro autoctono dell’isola omonima.

Anche Scott, nel 1820, nel suo Sportsman’s Repositary, descrive il cane di Terranova come il più grande delle razze artiche, pratica- mente anfibio.

Le condizioni climatiche ambientali di provenienza di questo animale hanno sviluppato in lui una forte autonomia decisionale, che spicca nelle situazioni di pericolo e salvataggio. La risposta pronta alle stimolazioni è caratteristica peculiare di questo cane forse ancora troppo poco conosciuto, ma tanto prezioso per il suo padrone.

SIT: La prima società Italiana del Terranova

Il Terranova cominciò a diffondersi in Italia in modo significativo agli inizi del Novecento. Nel 1929 infatti si istituì la prima società specializzata per lo sviluppo e la tutela della razza. Tale associazione fu denominata SIT (Società Italiana del Terranova). I soci fondatori furono nove e tra questi vogliamo ricordare Eduino Colnaghi, che fu presidente e capo carismatico dell’associazione, e Silvio Cipolla, titolare dell’Allevamento dell’Agogna, ancor oggi esistente sotto la gestione della figlia Angela.

Mossi dall’amore per la razza, i soci tutti si prodigarono per tutelarne e migliorarne le caratteristiche. Già all’epoca la società si occupò perfino dell’importazione di soggetti selezionati da diverse nazioni, mentre continuava la propria opera di diffusione dei Terranova in Italia. Unico punto di riferimento per gli amanti di questa razza, la Società si adoperò instancabilmente raggiungendo, per l’epoca, un ottimo livello di competenza.

Fra le sue molteplici iniziative, la Società sì faceva carico della pubblicazione di un notiziario tecnico-informativo di grande interesse. Purtroppo eventi storici contrari le impedirono di sviluppare ulteriormente la propria attività, che cessò prima dell’inizio della seconda guerra mondiale.

Successivamente la SIT cambia nome in CIT (Club Italiano del Terranova).

Standard figurato

Per sviluppare e illustrare le caratteristiche morfologiche del cane di Terranova ci riferiamo allo standard inglese, che è quello ufficiale in quanto riconosciuto e omologato dalla FCI (Federazione Cinologica Internazionale), di cui l’Italia è membro. Tale riferimento ha una motivazione di carattere storico, in quanto la Gran Bretagna è di fatto il paese d’origine della razza, poiché ai tempi del riconoscimento ufficiale del Terranova l’isola omonima era una colonia britannica e solo in epoca successiva fu annessa al Canada.

Stati Uniti e Canada peraltro, non facendo parte della FCI, hanno elaborato due loro standard che a tutt’oggi continuano a utilizzare. Nell’illustrare le caratteristiche principali della razza saranno evidanziate in corsivo tutte le parti tratte dallo standard ufficiale.

Aspetto generale, caratteristiche e temperamento

Cane ben proporzionato che ci colpisce per la sua forza e la sua grande energia.

L’ossatura massiccia in tutte le sue parti, non gli trasmette comunque un aspetto di pesantezza o inattività.

È nobile, maestoso e potente. Grande cane da tiro e da acqua, possiede un enorme istinto per il salvataggio ed è un compagno devoto. È di natura eccezionalmente dolce e docile.

Queste parole, tratte dallo standard ufficiale, mostrano con chiarezza l’esatta conformazione strutturale e caratteriale del Terranova e rafforzano il concetto della sua evoluzione legata indissolubilmente all’uomo e finalizzata al nobile intento di poter salvare una vita umana. Da buon cane da lavoro, il Terranova ha sviluppato un’ossatura forte e massiccia, una grande potenza muscolare e una struttura molto solida. Queste sue caratteristiche non hanno comunque danneggiato il suo aspetto esteriore. Il Terranova infatti ha sempre mantenuto un portamento fiero ed elegante, un aspetto generale molto aggraziato e un movimento agile e sciolto, tanto da non apparire mai come un cane inattivo o pesante.

Testa e cranio

La testa si presenta larga e massiccia, con una evidente protuberanza occipitale; lo stop non è troppo marcato, il muso è corto, con un disegno netto e piuttosto quadrato coperto da pelo fine e corto.

Al fine di poter meglio comprendere il perché della conformazione della testa e del cranio del Terranova riteniamo importante ripercorrere velocemente la storia e l’evoluzione di questa razza, partendo dalle considerazioni di Studer, che mettendo in rapporto i crani del Terranova con quelli dei molossoidi e in particolare del Mastino del Tibet vi trovò diverse analogie.

Ai tempi il Terranova era utilizzato anche per sorvegliare e proteggere gli accampamenti indiani, in assenza dei guerrieri, dagli assalti di tribù rivali e da animali feroci.

Il cane doveva di conseguenza essere forte, con muso corto, dentatura solida e potente e con un buono sviluppo della muscolatura mascellare per essere in grado di combattere, appunto, contro grandi bestie feroci.

Il Terranova ha perso oggi queste esasperate caratteristiche di difesa e bellicosità ma ha mantenuto la potenza di allora.

La testa si presenta oggi larga e massiccia, mai piatta; il cranio è ampio, a forma di cuffia con l’osso occipitale ben sviluppato.

Lo stop, di fatto non molto marcato, si accentua nel cane visto di profilo, a causa delle arcate sopracciliari ben sviluppate.

I rapporti di lunghezza fra il cranio e il muso, misurati dallo stop all’occipite, e dallo stop al tartufo, dovranno essere all’incirca del 60- 65% per il cranio e del 35–40% per il muso. Il muso dovrà essere inoltre quadrato e abbastanza profondo, con un taglio netto e in buon rapporto con il cranio.

Gli assi cranio-facciali, nel cane visto di profilo, dovranno sempre essere paralleli.

Occhi

Piccoli, di colori marrone scuro, ben collocati nelle orbite, senza congiuntive visibili, e piuttosto lontani fra loro.

La determinazione delle caratteristiche degli occhi redatta nello standard ufficiale è sufficiente- mente chiara e precisa.

In aggiunta vorrei solo evidenziare alcune peculiarità riferite all’espressività, con particolare riferimento allo sguardo.

Il Terranova infatti ha uno sguardo sempre attento, riflessivo, intelligente e sereno, sempre alla ricerca di un consenso.

Gli occhi rotondi o eccessivamente allungati (a mandorla) vengono penalizzati poiché modificano la giusta espressione del cane.

Il colore degli occhi infine deve essere marrone scuro, fatta eccezione per i soggetti a mantello marrone, per i quali viene tollerato normalmente anche più chiaro.

Orecchie

Le orecchie devono avere un’attaccatura ben arretrata, essere posizionate leggermente sopra all’arcata zigomatica e portate aderenti al capo.

Devono essere piccole, tanto da non superare, se spostate in avanti, l’angolo interno dell’occhio; hanno forma triangolare con punte ben arrotondate e sono coperte da pelo corto e fine.

Bocca e dentatura

La bocca si presenta con una forma dolce, con i denti ben ricoperti dalle labbra.

La chiusura dei denti è preferibile a forbice, con gli incisivi superiori che ricoprono gli inferiori rimanendone a contatto; è tollerata comunque anche la chiusura a tenaglia con gli incisivi superiori e inferiori che si toccano testa a testa. Difetti gravi sono invece l’enognatismo e il prognatismo. Nel primo caso gli incisivi superiori superano gli inferiori non rimanendone a contatto, con un indice di gravità che è proporzionale alla distanza che intercorre tra le due arcate. Nel prognatismo invece si ha la manifestazione contraria, con gli incisivi inferiori nettamente più avanzati dei superiori.

Al di là comunque dell’aspetto estetico e morfologico si impone anche una considerazione di carattere funzionale, cioè che in presenza di tali difetti si hanno spesso serie difficoltà di masticazione.

Collo

Forte e ben attaccato alle spalle. Oltre a essere forte e potente e ben inserito fra le spalle, il collo del Terranova deve avere una lunghezza adeguata, che gli consenta un movimento sciolto e bilanciato, visto che il collo nel cane è in rapporto così stretto con il baricentro tanto da determinarne gli spostamenti.

Un collo di giusta lunghezza è inoltre importantissimo nel lavoro in acqua, poiché permette al cane una maggior facilità di movimento.

Arti anteriori

Gli anteriori devono essere perfettamente diritti, con buoni muscoli. I gomiti sono aderenti al corpo e ben discesi.

Osservato di fronte, il Terranova dovrà mostrarci tutta la sua forza e la sua potenza. Dovrà avere, quindi, un torace aperto e possente, anteriori ben solidi e diritti, gomiti ben chiusi e aderenti al corpo. Gomiti scollati, torace stretto, mancinismo e cagnolino sono dunque difetti tanto più gravi quanto più accentuati.

Visto di lato dovrà evidenziarci una buona angolazione scapolo-omerale di 45–50° circa rispetto alla linea orizzontale.

Una buona angolazione è essenziale a terra per dare un movimento elastico, sciolto e con un buon allungo; importantissimo in acqua per consentire una buona spinta e un movimento completo.

Corpo

Costole ben sviluppate; dorso largo con linea superiore ben diritta; reni forti e muscolose. Petto ben disceso e di buona larghezza.

In un cane da lavoro e ottimo nuoattore qual è il Terranova, è importantissimo che il torace sia ampio ed elastico, con costole ben sviluppate per facilitare la respirazione durante lo sforzo.

Il petto dovrà essere ben disceso arrivando almeno alla punta del gomito.

Molto importante è che la linea dorsale sia perfettamente rettilinea, parallela al terreno al fine di favorire un movimento sciolto e armonico.

In un dorso cifotico lo sviluppo della muscolatura non è corretto e la sua funzionalità viene in qualche modo alterata, penalizzando notevolmente la scioltezza del movimento. Lo stesso problema lo riscontriamo in presenza di dorso con lordosi.

La groppa dovrà essere leggermente discesa e presentarsi in perfetta armonia con il resto del tronco.

Arti posteriori

Ben costruiti e forti. Il rene cedevole e i garretti vaccini sono difetti gravi. Si devono asportare eventuali speroni.

Nel cane il posteriore funge da motore principale.

Nel Terranova, cane da lavoro, i posteriori dovranno essere appunto solidi e potenti, con una muscolatura ben sviluppata e una buona ossatura. Anche per il posteriore è essenziale una buona angolazione sia per fornire una maggiore spinta in acqua, sia per dare una buona elasticità sul terreno. Un soggetto con buone angolazioni e corretto sviluppo muscolare avrà un’andatura leggera e sciolta, che annullerà quasi gli effetti del peso. Vaccinismo e cagnolino sono difetti gravi sia dal punto di vista morfologico sia da quello funzionale.

Piedi

Grandi, palmati, con buona forma. I piedi piatti o rivolti all’infuori sono estremamente difettosi.

I piedi devono essere grandi, forti e ovviamente rapportati alla mole del cane, tanto da sorreggerne il peso senza problemi.

La forma tipica è rotonda con le dita ben chiuse, molto simile al piede di un gatto; i cuscinetti plantari sono forti e duri; le membrane interdigitali devono essere ben sviluppate. I piedi piatti, sia a causa di lassità legamento sia di difetti strutturali, sono fortemente penalizzati così come i piedi portati all’infuori.

Andatura e movimento

Andatura sciolta con un leggero rollio. In movimento è ammesso che i piedi anteriori chiudano leggermente all’interno.

In presenza di buona conicità muscolare e giusti rapporti strutturali il movimento del Terranova è sciolto, armonico, con ottima spinta di posteriore e buona aderenza al terreno. Queste sue caratteristiche lo rendono infatti molto elegante e fiero nel movimento in rapporto, ovviamente, alla sua mole. Un lieve rollio della pelle del dorso in movimento è tipico della razza.

Coda

Di lunghezza moderata, oltrepassa leggermente i garretti; di buono spessore, ben coperta da pelo ma senza formazione di frange. Quando il cane è in stazione, la coda pende a piombo con il terreno, con una leggera curva all’estremità; in movimento è portata leggermente rialzata.

Quando il cane è eccitato la coda è portata diritta con una leggera curva all’estremità.

La coda con presenza di nodi o portata ricurva sul dorso è penalizzata.

La coda è molto importante a livello estetico poiché consente il mantenimento dell’eleganza d’insieme del cane, soprattutto in movimento. Essa però assolve anche importanti compiti a livello funzionale. Nel nuoto ad esempio funge da timone, agevolando l’animale nelle variazioni di direzione. Dovrà essere quindi ben salda con una buona e robusta attaccatura, forte e con una muscolatura ben sviluppata.

Pelo

Doppio, piatto e denso con una tessitura forte, di natura oleosa e impermeabile. Spazzolato contro pelo si rimette a posto naturalmente.

Gli anteriori sono ben frangiati. Il corpo è ben coperto dal pelo, che non deve essere floscio sul petto. I posteriori sono leggermente frangiati.

Il mantello del Terranova ha un ruolo importantissimo a livello funzionale. La sua naturale oleosità lo rende ben impermeabile e il suo folto sottopelo impedisce all’acqua di raggiungere la cute.

In acqua, infatti, il pelo si chiude sul sottopelo creando una sorta di muta subacquea naturale.

Il suo lungo pelo e il suo folto sottopelo gli consentono inoltre di vivere anche in climi molto rigidi, e di poter fare il bagno senza problemi anche nelle stagioni più fredde.

Pelo corto o rado, mancanza di sottopelo, assenza di oleosità, pelo ondulato e pelo lanoso sono da considerare difetti.

Colori

I soli colori ammessi sono:

  • nero: di tipo ambra nera opaca che può essere leggermente sfumata di bronzo. La macchia bianca sul petto, sulle dita e all’estremità della coda è accettabile.

  • marrone: può essere cioccolato o bronzo. A parte il colore, i cani marroni sono completamente identici ai neri. La macchia bianca sul petto, sulle dita e sull’estremità della coda è accettabile.

  • landseer: solo il bianco e nero è ammesso. Si preferirà la testa nera con una stretta lista bianca, un mantello con colore regolarmente ripartito, e la groppa di colore nero fino alla coda. Si dovrà tenere in grande considerazione la bellezza delle macchie. Le moschettature sono un difetto.

Per i colori nero e marrone si ritiene che ci sia poco da aggiungere, in quanto lo standard è sufficientemente dettagliato. Unica precisazione per la macchia bianca su petto, dita e punta della coda.

Questa caratteristica è addirittura ritenuta da alcuni allevatori indice di estrema purezza. È comunque molto importante che si mantenga in dimensioni ridotte, soprattutto per piedi e coda. Nel piede il bianco non dovrà superare la fine delle dita e nella coda dovrà limitarsi alla punta.

Difetti

Tutte le digressioni in riferimento ai punti precedentemente trattati, dovranno essere considerate difetti, e saranno penalizzate in rapporto alla loro gravità.

N.B.: I maschi devono avere due testicoli di aspetto normale, completamente discesi nello scroto.

Carattere del Terranova

Tutti gli standard ufficiali, unitamente alle caratteristiche peculiari riferite al lavoro e alla morfologia, danno ampio spazio all’indole e al carattere del Terranova.

Lo definiscono un cane dalla natura docile, straordinariamente dolce e gentile, compagno devoto e fedele che non si comporta mai in modo scostante e irrazionale.

È dotato di grande intelligenza e dignità ed è famoso per la sua schiettezza; dal suo sguardo traspaiono sempre allegria e serenità.

Se ripercorriamo velocemente l’evoluzione di questa razza constatiamo come il suo sviluppo nella storia sia sempre stato legato strettamente all’uomo e alla sua sopravvivenza: da forte e potente cane da traino a vigile guardiano di accampamenti, da valido cane da riporto ad abilissimo cane da salvataggio.

Ovunque le condizioni di vita per l’uomo fossero difficili se non impossibili, sia per il clima rigido con ghiacci perenni, sia per i terreni impervi tanto da rendere impossibile l’utilizzo del cavallo, notiamo la presenza del Terranova. Possiamo comprendere dunque come questo strettissimo legame tra l’uomo e il cane possa aver influito sull’evoluzione caratteriale di questa razza canina. Il coraggio, l’intelligenza pronta, l’autonomia decisionale e la fedeltà sono infatti le doti peculiari del Terranova.

È molto importante conoscere gli aspetti intrinsechi nel carattere del Terranova, poiché solo se sapremo comprendere e sviluppare nel nostro amico a quattro zampe le sue doti innate potremo trarre grandissime soddisfazioni, che poche razze canine sono in grado di dare.

Il Terranova è un cane mordace?
Assolutamente no! La mordacità nel Terranova è totalmente in antitesi con il suo carattere. Il Terranova è un cane estremamente dolce, accomodante e molto equilibrato, tanto da essere un ottimo compagno per i bambini. Queste sue caratteristiche si sono infatti consolidate nei secoli al punto che le sue imprese umanitarie sono leggendarie e la sua bontà è diventata proverbiale. Persino lo standard ufficiale evidenzia queste sue caratteristiche di dolcezza e docilità. Ovviamente i soggetti che per particolari tare genetiche mostrassero segni di aggressività e mordacità andranno assolutamente tolti dalla riproduzione e severamente penalizzati nelle esposizioni. Verificate sempre, prima di acquistare un cucciolo, che i genitori non abbiano mai mostrato segni di squilibrio, e diffidate di chi non vi sappia indicare l’esatta provenienza del soggetto.

Il coraggio è una dote essenziale in un cane da salvataggio. Mettere a repentaglio la propria vita per salvare un naufrago è cosa che il Terranova fa senza indugio, e non per incoscienza, ma per grande generosità e fedeltà all’uomo. Ma non basta il coraggio, per salvare una vita umana è indispensabile saper agire con intelligenza, la ragione deve prevalere sul semplice istinto ed è questo uno dei motivi per cui il Terranova ha sviluppato una forte autonomia decisionale, indispensabile nelle situazioni di pericolo nelle quali il tempo per pensare e decidere è sempre troppo poco.

La fedeltà e l’amore per l’uomo sono comunque gli aspetti dominanti che legano indissolubilmente questa razza canina alla società umana.

Anche la dolcezza, la bontà e la disponibilità sono fondamentali nel carattere del Terranova e ne fanno un ottimo e sincero compagno dei bambini. È interessante osservare come un cane festoso ed esuberante come il Terranova sappia misurare la propria forza, rapportata ovviamente alla sua mole, nel contatto con i bambini. Lo vedremo sempre attento nei movimenti e gentile nei modi, sarà sempre vigile e mai materiale o irruente, e saprà sopportare anche le angherie più fastidiose.

Questo suo amore per i bambini lo rende anche un guardiano attento e pronto; nessuno che sia animato da cattive intenzioni potrà avvicinarsi ai suoi piccoli amici, poiché la forza e il coraggio del Terranova non vanno mai sottovalutati.

Il Terranova non è un cane aggressivo ma in situazioni di pericolo o di ostilità non si tirerà mai indietro, pronto a sacrificarsi pur di salvare chi ama.

La docilità del Terranova è proverbiale, ma non va mai confusa con una mancanza di carattere o di temperamento, peraltro sue doti peculiari.

Ricordiamo di non prendere mai un Terranova con la forza, poiché non obbedisce per timore o per costrizione, ma per la fiducia e per l’amore che nutre per il proprio padrone.

Anche nell’addestramento è molto importante tenere sempre presenti queste norme di comportamento; non dovremo mai imporgli con violenza quello che vogliamo insegnargli, ma agire con dolcezza e fermezza e avere pazienza. Il Terranova è un cane molto intelligente, con una naturale attitudine al lavoro e se gli daremo messaggi chiari e precisi eseguirà tutto senza problemi.

Sarà ovviamente nostra cura sviluppare le sue doti naturali cominciando a lavorare con lui sin da quando è cucciolo cercando, per prima cosa, di instaurare con lui un rapporto di estrema fiducia e coerenza, basilari sia nell’addestra- mento sia nella vita di tutti i giorni.

Ovviamente il cucciolo ha bisogno di un punto di riferimento, di una guida.

In natura questo compito spetta prima alla madre e poi al capobranco; nella vita domestica questo ruolo spetta a noi in quanto dovremo essere noi a guidarlo, a indirizzarlo, a fargli comprendere quali saranno i suoi diritti e quali i suoi doveri, a creargli ambiti precisi nei quali potrà muoversi. L’affettuosità e l’esuberanza tipica della razza potrebbero altrimenti portare il vostro compagno a quattro zampe a essere talvolta troppo invadente; se consideriamo poi la sua mole possiamo facilmente comprendere come una cattiva educazione possa essere causa di problemi incresciosi e fastidiosi.

Il Terranova è un cane molto sensibile e ricettivo e potrà darvi grandi soddisfazioni, ma la sua intelligenza va stimolata e il suo grande istinto educato e guidato.

La sua apparente pigrizia non va fraintesa, poiché il Terranova non è un cane ozioso o svogliato: è un animale riflessivo, un pensatore, quasi un filosofo; sa aspettare, sa osservare, ma è sempre pronto, basta un cenno ed è disponibile a lavorare.

Ricordiamo sempre che per il Terranova il lavoro a fianco del proprio padrone è la massima aspirazione, non dirà mai di no, che si tratti di fare una passeggiata in montagna, o di nuotare al vostro fianco, o di fare addestramento al salvataggio, o di trainare una barca per 100, 200 o 500 metri.

Vi stupirete sempre della sua tenacia, della sua costanza, della sua forza e resistenza, sarete sempre stanchi voi prima di lui.

Quello che vi chiede in cambio è affetto e contatto umano; il suo sviluppo intellettivo sarà direttamente proporzionale all’affetto che saprete dargli e al tempo che avrete trascorso assieme a lui.

Allevamento

Il cucciolo è arrivato a casa vostra, nel suo nuovo mondo, in quella che sarà la sua dimora definitiva. Nei primi giorni il cane dovrà ambientarsi e per questo vi apparirà spesso confuso, ma appena superato il disorientamento iniziale, cercherà di conoscere i nuovi spazi, ispezionando attentamente tutti i luoghi a sua disposizione.

Sarà molto importante nei primi tempi di distacco dal branco garantirgli una presenza quasi costante, dovrà abituarsi a conoscere e comprendere tutti i membri del suo nuovo branco, di fatto molto diverso dal precedente. Dovrà abituarsi al nuovo sistema di comunicazione, fatto di parole e gesti e non di ringhi, abbaiate o zampate. Non avrà più la sua mamma quale riferimento e non avrà più i suoi fratelli con i quali giocare; persino gli odori che erano per lui un punto di riferimento importante saranno completamente diversa Il Terranova è un cane curioso e ricettivo con un’ottima capacità di adattamento e apprendimento, e in poco tempo avrà accettato la sua nuova situazione di vita e si sarà perfettamente ambientato.

Nei primi mesi di vita il cucciolo dormirà a lungo e alternerà momenti di gioco sfrenato e grandi esplorazioni a momenti di sonno profondo. Se vi capiterà, osservando il vostro cucciolo addormentato, di sentirlo guaire o vederlo agitarsi, non preoccupatevi e… non svegliatelo! Sta semplicemente sognando.

Tanto il gioco che il sonno sono indispensabili per la sua crescita e la sua formazione fisica e caratteriale.

Passati i primi giorni, dedicati al suo inserimento nella vita domestica, dovrete cominciare a preoccuparvi della sua educazione e dei suoi comportamenti. Il gioco, ad esempio, rappresenta, seppure in fase embrionale, lo specchio delle sue innate attitudini al lavoro.

Vi capiterà spesso infatti di vedervi trainati dal vostro cucciolo che vi avrà afferrato per un polso per mostrarvi i territori che sta scoprendo.

È molto importante rispondere a questi suoi inviti per favorire lo sviluppo delle sue attitudini al salvataggio.

Altro gioco ricorrente è il “riporto di oggetti”: anche in questo caso è necessario assecondare il vostro cane e stimolarlo accogliendo le sue provocazioni, facendogli ripetere l’esercizio più volte senza, ovviamente, stancarlo.

Vi sarà più facile durante l’addestramento vero e proprio abituarlo al riporto in acqua.

Come abbiamo già precedentemente detto il Terranova è un cane molto ricettivo e intelligente, con un’ottima capacità di apprendimento, ma è anche uno zuccone, e cercherà spesso di fare di testa sua, anche per mettervi alla prova e tastarvi il polso, per capire chi è effettivamente il capo tra voi.

È un momento molto delicato, nel quale non dovrete assolutamente sottomettervi al suo volere, sarete voi il suo capobranco, a voi dovrà ubbidire e portare rispetto, voi stabilirete i suoi ambiti territoriali e gli insegnerete con pazienza quali saranno i suoi diritti e quali i suoi doveri.

Il Terranova è un cane molto sensibile e attento, per cui non dovrete strillare per farlo obbedire, dovrete solo dare ordini chiari, adottare un vocabolario semplice e tono di voce fermo e deciso per l’educazione di un cucciolo e indispensabile molta coerenza; evitate dunque il più possibile di ricredervi su ciò che gli state chiedendo poiché gli creereste solo una enorme confusione mentale.

In natura, un capobranco non sarà mai ingiusto e i suoi comportamenti non saranno mai immotivati o incoerenti, qualsiasi gesto rientrerà sempre in un preciso disegno finalizzato al mantenimento delle gerarchie esistenti e alla sopravvivenza del branco.

Tutti i comportamenti anomali che rischiano di minare l’equilibrio della vita del branco verranno giustamente bloccati ed eventualmente puniti.

Inoltre occorre costanza e una buona dose di pazienza, le cose che a voi sembrano semplici possono non esserlo altrettanto per il vostro cane; non siete addestratori professionisti, e non è detto che i vostri metodi siano sempre i migliori.

Una regola fondamentale per riprendere un cucciolo che ha fatto una marachella è quella di sgridarlo solo quando verrà scoperto sul fatto. Se lo sgriderete dopo mezz’ora o più dal momento del misfatto non otterrete alcun beneficio, in quanto il cane non capirà il motivo della sua punizione, anzi rischiereste talvolta di ottenere effetti contrari.

Abituatelo il più presto possibile a fare i bisogni fuori casa, ricorrendo magari a qualche piccolo stratagemma. È molto utile ad esempio portarlo fuori dopo che avrà mangiato e bevuto, poiché questo è il momento in cui solitamente il cane prova gli stimoli per fare i propri bisogni. Quando farà i bisogni in casa, raccoglieteli con della carta e portateli in giardino accumulandoli nel luogo in cui desiderate che il cucciolo vada a sporcare; cercate comunque di coglierlo sempre sul fatto e sgridatelo con fermezza in modo che capisca che quella che ha appena fatto non è una buona cosa.

Insegnategli presto la condotta al guinzaglio; è indispensabile se vorrete portarlo con voi a fare passeggiate, ma non usate modi bruschi, visto che i metodi di insegnamento sono abbastanza veloci e semplici e vanno sempre abbinati al gioco.

Abituate dapprima il cucciolo al collare, mettendoglielo per qualche tempo e giocando con lui, vedrete che si abituerà velocemente. Mettetegli poi il guinzaglio e fatelo camminare con voi, ma se si dovesse impuntare cominciando a fare il cavallo imbizzarrito non insistete e lasciatelo giocare per un po’ con il guinzaglio.

Solo quando si sarà calmato riproverete e, ripreso il guinzaglio in mano, cercherete di farvi seguire stimolandolo magari con il suo gioco preferito e chiamandolo; ricordate di premiarlo sempre alla fine di ogni tentativo ben riuscito. Non insistete mai per troppo tempo, ripetete piuttosto l’esercizio nei giorni successivi e in men che non si dica il cucciolo passeggerà al vostro fianco fiero e contento di potere starvi vicino.

E molto importante che insegniate presto al vostro Terranova la condotta al guinzaglio, poiché il suo sviluppo muscolare ha bisogno di frequenti camminate da affrontare ovviamente con gradualità.

Le passeggiate dovranno essere fatte appunto con il cane al guinzaglio, preferibilmente in salita, evitando di fargli fare corse sfrenate e salti, che potrebbero essere dannosi soprattutto nel suo primo anno di vita per la sua struttura scheletrica in via di formazione. Tenete sempre presente che il Terranova è un cane pesante e che in fase di sviluppo potrà avere un aumento del peso pari a 5–6 kg al mese.

Anche il nuoto è un ottimo esercizio per lo sviluppo muscolare del Terranova, ma andrà praticato, almeno nei primi mesi di vita del vostro cucciolo, solo nei periodi caldi.

Il Terranova, viste anche le sue origini nordiche e il suo folto mantello, non soffre il freddo, ma l’umido potrà essergli molto dannoso.

È importantissimo dunque, soprattutto per i soggetti che non vivranno in casa, avere cura che la cuccia sia collocata in un ambiente asciutto, con una sufficiente aerazione, e possibilmente alzata da terra in modo da isolare il cane dal terreno. Nei periodi caldi, dovrete procurargli un ambiente ombreggiato, lontano ovviamente dalle correnti d’aria.

Il Terranova sopporta i climi caldi molto meglio di tante altre razze canine e d’estate perderà moltissimo del suo folto sottopelo al fine di consentire alla cute una migliore aerazione, ma non dimenticate che è pur sempre un cane a pelo lungo.

D’estate, durante passeggiate o gite in barca, ricordate di bagnargli spesso la testa e il folto mantello con acqua fresca per evitargli eventuali insolazioni, favorite anche dal colore del suo mantello.

Se sarete sulla spiaggia basterà fargli fare qualche nuotata in più per evitare qualsiasi problema.

Si dovrà comunque lasciargli sempre a disposizione dell’acqua fresca da bere.

Il Terranova, al contrario di quanto si possa pensare vista la sua mole, non necessita di grandi spazi in cui vivere, non avrà bisogno di grandi giardini e potrà tranquillamente adattarsi alla vita in appartamento.

È un cane fondamentalmente tranquillo e facilmente educative. Ovviamente se vive in appartamento il cane subisce facilmente sollecitazioni negative, quali gli invitanti profumi che arrivano dalla tavola imbandita e piena di leccornie, i comodissimi divani e le poltrone sulle quali senz’altro starebbe comodo anche lui, e quei morbidissimi tappeti persiani sui quali sarebbe magnifico farsi un’accogliente cuccia.

Potete ben capire quanto sia importante una corretta educazione per il cane che dovrà vivere in appartamento, anche nell’eventualità di ricevere ospiti, che potrebbero non gradire di dover condividere il divano con un cagnone di 60 o 70 kg.

Il Terranova che vive in appartamento dovrà ovviamente essere portato a passeggio più spesso, sia per i suoi bisogni fisiologici sia per fare del sano movimento, che è indispensabile sia al cane in crescita, per la sua formazione muscolare, sia al cane adulto per il mantenimento della forma fisica. Teniamo sempre presente che il Terranova è un cane da lavoro con una grande attitudine al nuoto. Se vorrete addestrarlo al salvataggio dovrete conservarlo in una buona forma fisica, facendogli mantenere sempre una buona conicità muscolare.

Nel lavoro il Terranova è un cane molto generoso, e se ben allenato potrà nuotare al vostro fianco per parecchie ore.

Di fondamentale importanza per un’ottima forma fisica è anche l’alimentazione; nel Terranova essa deve essere particolarmente curata.

Per il cucciolo dovrà essere rigorosamente bilanciata e giustamente dosata per dare i giusti apporti calorici, proteici e vitaminici necessari a un così rapido sviluppo. Per il soggetto adulto il regime alimentare dovrà commisurarsi all’effettivo utilizzo dell’animale: un cane assiduamente impiegato nel lavoro avrà bisogno di cibi maggiormente energetici e concentrati, mentre a un cane inattivo verrà somministrato un pasto meno abbondante e più blando perché non rischi di diventare obeso.

Data l’importanza dell’argomento, vi rimandiamo al capitolo specifico riferito all’alimentazione.

Il mantello

Pelo lungo e folto con abbondante sottopelo sono le caratteristiche del mantello del Terranova: grazie a esso può vivere in climi molto rigidi e fare il bagno in qualsiasi periodo dell’anno.

Nel cucciolo il mantello si presenta lanoso, molto sottile al tatto, omogeneo e solo verso i 6–8 mesi, o dopo la prima muta stagionale, il pelo comincia ad avere la giusta tessitura con la formazione dei due peli: pelo e sottopelo.

Come tutti i cani a pelo lungo e folto, anche il Terranova ha una discreta predisposizione alle malattie cutanee, soprattutto se il suo mantello viene trascurato.

Il mantello del Terranova dovrà essere spazzolato frequentemente per asportarne tutto il pelo morto che non permette una corretta aerazione e traspirazione della cute e

periodicamente lavato per eliminare sporcizia, detriti ed eventuali parassiti che potrebbero far insorgere fastidiose malattie cutanee talvolta difficilmente eliminabili. Ovviamente anche gli eccessi possono essere dannosi. Lavaggi troppo frequenti, ad esempio, possono alterare l’equilibrio fisiologico indispensabile alla cute del cane per mantenersi sana.

Rammentate sempre che il pelo in un cane assolve a una funzione termoregolatrice di estrema importanza, proteggendo l’animale sia dal freddo sia dal caldo.

Non preoccupatevi, quindi, se il pelo del vostro cane vi apparirà oleoso, soprattutto d’inverno, poiché questo rende il mantello impermeabile e più resistente agli agenti atmosferici.

Preoccupatevi invece se troverete sul pelo dell’animale vistose tracce di forfora, che possono essere indice di un’alimentazione non corretta o di altri problemi di salute. Evitate, se vi sarà possibile, di spazzolare il vostro Terranova in casa, poiché il suo sottopelo è leggerissimo e svolazzando insieme al pulviscolo si insinuerà dappertutto: in credenze, cassetti e armadi.

Non dovrete stupirvi se, quando indossate una camicia pulita o quando offrite tè e pasticcini agli amici, troverete qua e là peli di Terranova.

Abituate gradualmente sin da cucciolo il vostro cane a essere spazzolato, magari parlando dolcemente con lui mentre lavorate: il vostro giovane amico si adeguerà facilmente alla situazione e accetterà di buon grado le frequenti spazzolate a cui lo sottoporrete.

La toelettatura del Terranova

Se possedete un Terranova e volete recarvi in esposizioni canine con il vostro soggetto, dovrete preoccuparvi innanzitutto di presentarlo nel ring in ottime condizioni di pelo, poiché nel Terranova il mantello ha un’importanza notevole ai fini del giudizio. E ovvio che, indipendentemente dalle condizioni di pulizia e presentazione, il mantello dovrà rispettare comunque le caratteristiche di base imposte dallo standard di razza.

Dovrà appunto essere doppio, con pelo e sottopelo, avere una tessitura forte, una giusta oleosità e avere frange di giusta lunghezza sugli arti. Evitate dunque di presentare un cane in piena muta stagionale, o con problemi legati alla salute del mantello e della cute come eczemi, eccessi di forfora, pelo molto secco e così via.

Stabilito dunque che il vostro soggetto è in buone condizioni generali di mantello, dovrete dapprima sistemare, con forbici, pettine e spazzola, quei punti in cui il pelo può formare grumi, taccole o crescere eccessivamente. Dietro alle orecchie ad esempio è molto facile che il pelo si raggrumi, poiché la sua conformazione naturale in quel punto lo rende più lanoso rispetto al resto del corpo. Dovrete dunque eliminare i grumi e ridurre gli eccessi di pelo, utilizzando possibilmente uno sfoltitone.

Lo stesso vale per i piedi. Fra le dita e sotto i polpastrelli si forma spesso pelo abbondante e lungo, che va accorciato e in parte rimosso, facendo comunque particolare attenzione a non modificare la forma tipica del piede, che deve essere rotonda, simile al piede di un gatto.

Anche i contorni, se è il caso, possono essere rifilati per ridare la giusta forma. Ovviamente il soggetto andrà periodicamente ben spazzolato per rimuovere tutto il pelo morto. E consigliabile lavare il cane sempre tre o quattro giorni prima dell’esposizione al fine di dare il tempo al pelo di riprendere la giusta oleosità, usando possibilmente shampoo neutri in modo da non alterare il naturale equilibrio fisiologico della cute.

Se volete frequentare con assiduità le esposizioni vi consiglio di crearvi un corredo minimo per la toelettatura.

Sarà utile innanzitutto che vi procuriate un tavolo da esposizione sul quale lavorerete senz’altro più comodi e alcuni attrezzi indispensabili come: forbici da parrucchiere, sfoltitore a due lame dentate, spazzole a denti metallici piuttosto morbide, pettine di metallo, tagliandi e, possibilmente, un föhn con un buon getto d’aria.